Butirrisan® e Bowell®: attori instancabili dietro le quinte del trattamento di IBS-D e IBS-C

Lo studio clinico osservazionale in real-life appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Frontiers in Medicine Targeted probiotic therapy in irritable bowel syndrome: a clinical evaluation on Clostridium butyricum CBM588 and Bifidobacterium longum W11 analizza l’efficacia di due Probiotici di Precisione nella gestione della sindrome dell’intestino irritabile (IBS), utilizzando un approccio “su misura” e mostrando risultati promettenti nel miglioramento dei sintomi e della qualità della vita nelle forme IBS-D (diarrea-predominante) e IBS-C (stipsi-predominante).

Un totale di 51 pazienti, età media 55 anni, con diagnosi di IBS secondo i criteri di Roma IV, è stato arruolato e suddiviso in due gruppi in base al sottotipo predominante.

Effetto anti IBS-D di Clostridium butyricum CBM588®

24 pazienti con diagnosi di IBS-D severa, in media, secondo la scala IBS-SSS, sono stati trattati con Clostridium butyricum CBM588® (Butirrisan®) a 3 cpr/die per 3 mesi.

Al termine del trial sono stati evidenziati effetti significativi sui seguenti parametri:

– 38% intensità del dolore addominale (p<0.001),

– 34% frequenza del dolore addominale (p<0.001),

– 42% gonfiore (p<0.001),

– 35% insoddisfazione nelle abitudini intestinali (p<0.001),

– 38% interferenza nel quotidiano (p<0.001),

– 63% IBS-D severa, che passa quindi da severa a moderata (175≤IBS-SSS<300) o lieve (75≤IBS-SSS<175).

C. butyricum CBM588® agisce principalmente attraverso la produzione locale di butirrato, un acido grasso a corta catena che nutre i colonociti, rafforza le giunzioni serrate dell’epitelio intestinale e contribuisce alla riparazione della barriera mucosale.

Parallelamente, svolge un’importante funzione immunomodulante, regolando il recettore NLRP6 e riducendo la produzione di citochine infiammatorie (come IL-1β e IL-18), con conseguente attenuazione dell’infiammazione a basso grado tipica dell’IBS-D.

Inoltre, favorisce il ripristino di una condizione di equilibrio del microbiota intestinale, promuovendo la crescita di batteri benefici come Bifidobacterium e contrastando la proliferazione di ceppi patogeni.

Effetto anti IBS-C di Bifidobacterium longum W11

27 pazienti con IBS-C sono stati trattati con Bifidobacterium longum W11 (Bowell®) ad 1 stick/die per 3 mesi. Al termine dello studio si è potuto assistere ad un miglioramento di tutti i sintomi correlati a IBS-C da parte di Bowell® in monoterapia, e in particolare:

– 27% intensità del dolore addominale (p<0.001),

– 20% frequenza del dolore addominale (p<0.01),

– 37% gonfiore (p<0.001),

– 19% insoddisfazione nelle abitudini intestinali (p<0.05),

– 25% interferenza nel quotidiano (p<0.001),

– 81% IBS-C severa, che passa così da severa a moderata (175≤IBS-SSS<300) o lieve (75≤IBSSSS<175).

B. longum W11 esercita la sua azione probiotica attraverso diversi meccanismi sinergici. In primis, grazie alla produzione di esopolisaccaridi (EPS) contribuisce alla formazione di un biofilm protettivo sulla mucosa intestinale, favorendo un ambiente antinfiammatorio e stabile.

In più, il W11 è in grado di metabolizzare fibre vegetali complesse grazie all’espressione degli enzimi arabinofuranosidasi (codificati dai geni abfA e abfB, over-espressi nel W11), con conseguente produzione di acetato e butirrato, molecole che stimolano la motilità intestinale attraverso l’attivazione dei recettori GPR41 e GPR43.

A livello immunitario, promuove una risposta Th1 bilanciata, potenziando IFN-γ e IL-2, senza scatenare al contempo una risposta infiammatoria sistemica.

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