
Trattamenti per la PCOS nelle giovani: berberina, inositoli e metformina a confronto
Il recente studio prospettico, randomizzato in aperto Study on the Effect of Berberine, Myoinositol, and Metformin in Women with Polycystic Ovary Syndrome: A Prospective Randomised Study mette a confronto gli effetti di berberina, myo-inositolo e metformina sui parametri antropometrici (peso, BMI, circonferenza vita, rapporto vita/fianchi), metabolici (glicemia a digiuno, insulinemia a digiuno, rapporto glicemia/insulina), ormonali (testosterone totale, SHBG, indice androgenico libero) e lipidici (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, VLDL) di pazienti in età fertile affette da sindrome dell’ovaio policistico.
Disegno dello studio
Sono state arruolate 129 donne con diagnosi di PCOS secondo i criteri di Rotterdam, di età compresa tra i 15 e i 40 anni, e divise equamente in 3 gruppi di trattamento differenti come segue:
- assuntrici di 500 mg di berberina 2 volte/die per 3 mesi
- assuntrici di 500 mg di metformina 2 volte/die per 3 mesi
- assuntrici di 1000 mg di myo-inositolo 2 volte/die per 3 mesi
Dal trial sono state escluse tutte quelle pazienti con patologie endocrine, diabete, e/o coloro aventi fatto uso recente di farmaci che influenzano l’insulina.
Risultati principali
Dai risultati si evince come tutti e tre i trattamenti abbiano prodotto miglioramenti significativi nei parametri antropometrici, metabolici, ormonali e lipidici delle donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) dopo tre mesi di somministrazione (p<0.0001).
Dal punto di vista antropometrico, tutte le pazienti hanno mostrato una riduzione del peso corporeo, BMI, circonferenza vita e rapporto vita/fianchi, ma è stata la berberina a dimostrare il maggiore impatto su questi ultimi due indicatori, suggerendo un miglioramento più marcato della distribuzione del grasso corporeo.
Per quanto riguarda i parametri metabolici legati alla sensibilità insulinica, tutti e tre i gruppi hanno mostrato un calo significativo della glicemia e dell’insulinemia a digiuno.
Anche sul piano ormonale si sono osservati miglioramenti trasversali, con riduzione del testosterone totale, aumento di SHBG (globulina legante gli ormoni sessuali) e abbassamento dell’indice androgenico libero; tuttavia, la berberina ha prodotto incrementi più evidenti di SHBG e una riduzione più marcata dell’indice androgenico rispetto al mio-inositolo, indicando un potenziale maggiore nel modulare l’iperandrogenismo.
Infine, l’analisi del profilo lipidico ha mostrato come – sebbene tutte le terapie migliorassero i livelli di colesterolo e trigliceridi – la berberina ancora una volta abbia permesso di ottenere l’effetto più rilevante, con riduzioni significative di colesterolo totale, LDL, VLDL e un leggero aumento di HDL, suggerendo una protezione cardiovascolare più ampia rispetto agli altri due trattamenti.
Discussione
Questi risultati, presi insieme, indicano come, sebbene tutti e tre i trattamenti abbiano una certa efficacia, ciascuno presenta specifici punti di forza: la berberina nel miglioramento del profilo lipidico, glucidico e della composizione corporea, il myo-inositolo nella regolazione dell’insulino-resistenza e la metformina come opzione consolidata ma con alcuni limiti di tollerabilità.
Nel dettaglio, la berberina consta di numerosi vantaggi: agisce su insulino-resistenza, iperandrogenismo e dislipidemia, rappresentando anche un’ottima scelta per allontanare il rischio cardiovascolare delle pazienti con PCOS, ed è superiore su composizione corporea e profilo lipidico rispetto a metformina.
In più, rispetto alla metformina, farmaco standard per il trattamento dei disturbi da PCOS; la berberina non mostra tollerabilità limitata con effetti avversi gastrointestinali, collocandosi così come una possibile valida alternativa alla metformina, superiore ad essa su rischio cardiovascolare e profilo lipidico.
Pertanto, i dati emersi da questo studio hanno messo in chiara luce come l’approccio terapeutico alla PCOS possa sì essere affrontato con più strumenti, ma anche come la berberina sia il trattamento più logico ed effettivo nelle pazienti con PCOS, anche per allontanare il rischio cardiometabolico e migliorare la fertilità.