Bifidobacterium ad azione analgesica: una nuova arma per la gestione integrativa dell’IBS

Sebbene i meccanismi fisiopatologici della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) non siano del tutto chiariti, diversi fattori, come dieta, microbiota e acidi biliari, uniti a predisposizione genetica, possono alterare la barriera intestinale, facilitando l’ingresso di antigeni e l’attivazione del sistema immunitario mucosale, in particolare dei mastociti. Ciò può contribuire alle alterazioni senso-motorie tipiche dell’IBS.

La specie Bifidobacterium adolescentis ha un documentato effetto immunomodulatore, grazie alla sua capacità di produrre acido γ-amminobutirrico (GABA), il principale neurotrasmettitore inibitorio, che risulta ridotto in questi pazienti.

Un recente studio clinico italiano “Bifidobacterium adolescentis PRL2019 in Pediatric Irritable Bowel Syndrome: A Multicentric, Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial” (pubblicato a marzo 2025 sulla rivista Microorganisms) ha dato seguito a queste evidenze valutando l’efficacia del ceppo probiotico B. adolescentis PRL2019, contenuto in Gabapral®, in un campione pediatrico affetto da IBS con dolori addominali ricorrenti.

Risultati

Lo studio ha arruolato 72 bambini, di età media 12 anni, con diagnosi di IBS secondo i criteri ROMA IV, con dolori addominali ricorrenti, associati o meno ad alterazione delle feci, successivamente divisi in due gruppi, uno trattato con una bustina al giorno di Gabapral® e uno con placebo.

È importante sottolineare come, in entrambi i gruppi, sia stata proposta un’alimentazione standard, che includesse un adeguato apporto di fibre, un’adeguata idratazione e una varietà di alimenti per mantenere un buono stato nutrizionale.

Dopo 12 settimane, il gruppo Gabapral® ha manifestato:

  • una remissione completa (IBS score < 75) che ha interessato il 52,8% dei pazienti trattati, a partire dall’ottava settimana, a conferma che l’integrazione con il ceppo probiotico richiede un tempo per consentire la colonizzazione intestinale — rispetto al 19,4% nel gruppo placebo
  • una riduzione del 50% sia nell’intensità sia nella frequenza del dolore addominale — un miglioramento che non si è verificato nel gruppo di controllo.
  • una diminuzione del 57% del parametro di “interferenza sulla vita”, che misura quanto i sintomi impattano sulle attività del bambino, come andare a scuola, relazionarsi con amici e familiari, o dedicarsi al gioco.
  • una normalizzazione delle feci (secondo Bristol Stool Chart), con un aumento delle feci di consistenza normale, una riduzione del 56% delle feci stitiche e del 27% di quelle diarroiche, a dimostrazione delle capacità di adolescentis PRL2019 di modulare il transito intestinale.

Implicazioni cliniche: strategia integrata

Lo studio conferma come l’integrazione con Bifidobacterium adolescentis PRL2019 possa contribuire, in sinergia con un’adeguata alimentazione, a migliorare in modo significativo sia i sintomi che la qualità di vita dei pazienti pediatrici affetti da IBS.

Questi risultati aprono nuove prospettive per un approccio integrato, che combini la correzione delle abitudini alimentari con l’uso di ceppi probiotici ad azione mirata.

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