
Potenziale terapeutico della quercetina nell’infertilità da danni testicolari
La review del 2023 Pharmacological Activity of Flavonoid Quercetin and Its Therapeutic Potential in Testicular Injury prende in esame i meccanismi attraverso i quali la quercetina esercita la sua attività farmacologica e il suo ruolo nel danno testicolare indotto da varie eziologie; inoltre, illustra gli effetti pratici della quercetina nella regolazione della pressione sanguigna, della glicemia e nell’inibizione della senescenza cellulare nei pazienti umani.
I polifenoli: natura e potenzialità terapeutiche
I composti polifenolici (o polifenoli) sono il nome collettivo per tutti i derivati fenolici. I polifenoli vegetali, noti anche come tannini, sono composti naturali presenti principalmente nelle piante e spesso hanno potenziali benefici per la salute.
Sono stati identificati oltre 8000 polifenoli, suddivisi in quattro gruppi principali: flavonoidi, stilbeni, lignani e acidi fenolici. Tra questi, i flavonoidi sono metaboliti secondari dei polifenoli, solitamente pigmenti gialli, che costituiscono circa due terzi dei polifenoli nella dieta umana e sono fitochimici che l’uomo non può sintetizzare. I flavonoidi possono essere suddivisi in sottogruppi noti come flavonoli, flavanoli, catechine, isoflavoni e antocianine.
Numerosi studi hanno dimostrato il potenziale terapeutico e gli effetti benefici per la salute dei flavonoidi su obesità e diabete, malattie cardiovascolari, cancro, malattie neuro-degenerative, malattie autoimmuni e su una varietà di danni a tessuti e organi, ad esempio a livello del tratto gastrointestinale, renale, epatico e testicolare.
La quercetina e le sue capacità antiossidanti
Il polifenolo quercetina è un flavonoide alimentare classificato nella sottoclasse dei flavonoli. Può anche essere parte di altri flavonoidi come l’esperidina, la naringenina e la rutina. La quercetina si trova in molti alimenti come mele, mirtilli rossi, cipolle rosse, uva, ciliegie, broccoli, peperoni, capperi, agrumi, asparagi e ravanelli.
La quercetina è una delle sostanze alimentari maggiormente dotata di capacità antiossidante, che si esplica principalmente attraverso l’eliminazione dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) generati durante il metabolismo cellulare. L’azione antiossidante della quercetina coinvolge diversi meccanismi. Da un lato, può agire come donatore di idrogeno e reagire con i radicali liberi per eliminare direttamente le ROS; dall’altro, la quercetina può inibire l’attività degli enzimi coinvolti nella produzione di radicali liberi, inibendo così la produzione di ROS.
Inoltre, la quercetina può aumentare i livelli di enzimi e molecole antiossidanti, come la superossido dismutasi (SOD)e la catalasi (CAT), e il glutatione ridotto (GSH), nonché ridurre i livelli di malondialdeide (MDA) e 4-idrossinonenale (4-HNE) per mantenere uno stato redox stabile nelle cellule.
Infine, la quercetina induce la chelazione degli ioni metallici produttori di ROS e attenua il danno ossidativo dovuto al sovraccarico di ferro.
Numerosi studi hanno dimostrato che la quercetina può influenzare anche l’apoptosi, ovvero il processo di morte cellulare programmata, modulando le vie sopra menzionate; infatti, l’effetto anti-apoptotico è indissolubilmente legato all’effetto antiossidante.
Potenzialità antitumorali della quercetina
L’effetto antitumorale della quercetina è strettamente correlato alla sua regolazione dell’apoptosi.
La quercetina può promuovere l’apoptosi delle cellule tumorali attraverso vie apoptotiche sia intrinseche che estrinseche.
Oltre a indurre l’apoptosi nelle cellule tumorali, molti studi hanno dimostrato che la quercetina può anche svolgere un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo cellulare nella chemio-sensibilizzazione delle cellule tumorali.
Molti studi hanno dimostrato anche che la quercetina può regolare il meccanismo dell’autofagia attraverso vari percorsi molecolari e quindi inibire la progressione del cancro.
Effetto protettivo della quercetina sui danni testicolari
La riduzione della fertilità maschile dovuta a danni strutturali e disfunzioni del testicolo è un obiettivo imprescindibile della ricerca nel campo della medicina riproduttiva. Il testicolo è un organo riproduttivo maschile le cui funzioni principali sono la produzione di spermatozoi e la secrezione di ormoni androgeni.
Nell’ultimo decennio, numerosi studi hanno confermato che molte cause congenite o patologiche di danno testicolare e di alterata spermatogenesi contribuiscono all’infertilità maschile, ed è stato riportato che la quercetina svolge un ruolo protettivo nel danno testicolare causato da una varietà di cause, come diabete mellito esposizione a metalli pesanti, inquinanti ambientali.
La quercetina ha molteplici effetti benefici sul danno testicolare indotto dal diabete, e i principali meccanismi che entrano in gioco sono le attività antiossidanti, anti-apoptotiche ed antinfiammatorie.
Numerosi studi precedenti hanno confermato che l’inquinamento da metalli pesanti, soprattutto piombo, cadmio, manganese ed arsenico, ha un impatto significativo sul sistema riproduttivo maschile ed è una delle principali cause di infertilità umana.
La quercetina ha dimostrato di aumentare l’attività degli enzimi antiossidanti, ridurre l’espressione di biomarcatori infiammatori e mantenere stabili i livelli di ormoni associati all’asse gonadico; inoltre, si è rivelata efficace anche nel ridurre la tossicità testicolare indotta da nanoparticelle di ossido di zinco e di biossido di titanio.
Oltre ai metalli pesanti, molti altri contaminanti ambientali causano tossicità testicolare, come pesticidi, erbicidi, particelle di scarico dei motori diesel, prodotti in plastica e plastificanti. Tra i pesticidi tossici per le gonadi ritroviamo l’atrazina mentre tra i derivati del petrolio l’inquinante ambientale più temibile è il Bisfenolo A (BPA), un noto xenoestrogeno che causa alterazioni endocrine negli organi riproduttivi maschili imitando l’attività estrogenica e inducendo uno squilibrio ormonale.
Numerosi studi hanno dimostrato che il trattamento con quercetina è efficace nell’eliminare i danni indotti da tali sostanze, nell’ottica del miglioramento della funzione riproduttiva.
Prospettive future per la quercetina in ambito riproduttivo
Considerando nel complesso gli studi clinici sopra menzionati, gli autori della review confermano che la quercetina può migliorare le condizioni patologiche e tossicologiche potenzialmente in grado di indurre danni testicolari, sebbene ancora non sia stato eseguito un vero e proprio studio a supporto dell’ipotesi che la quercetina possa migliorare la funzione testicolare nei pazienti con infertilità maschile.
La quercetina comunque può avere un ottimo potenziale applicativo clinico a tale riguardo, in virtù delle sue innumerevoli attività farmacologiche, che possono inoltre essere potenziate favorendo una sua maggiore biodisponibilità sistemica attraverso l’uso di vettori fosfolipidici, in grado di amplificarne oltre 20 volte la sua concentrazione ematica dopo somministrazione orale.
