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Può il Clostridium butyricum
offrire una soluzione
ai pazienti con IBS?

Il Clostridium butyricum viene utilizzato in diversi Paesi del mondo nel trattamento di problematiche intestinali, come diarrea acuta o cronica e sindrome dell’intestino irritabile.

Lo studio condotto in Cina, dove il C. butirycum è registrato come farmaco, Intestinal floral changes in patients with irritable bowel syndrome after ingestion of Clostridium butyricum preparation ha valutato l’efficacia del ceppo C. butyricum CBM588 nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile, considerando le eventuali variazioni indotte sia a livello di microbiota intestinale che di sintomi clinici.

I pazienti con IBS dello studio

30 pazienti, età media 32 anni, con IBS diagnosticata almeno da 4 anni, hanno assunto C. butyricum CBM 588 per 14 giorni continuativi. L’obiettivo era valutare sia l’azione del probiotico sui sintomi clinici che il microbiota confrontando quello dei soggetti con IBS con quello dei sani, prima e dopo il trattamento.

I risultati del trattamento con Clostridium butyricum CBM 588

In seguito alla terapia con C. butyricum CBM 588 sono stati osservati un miglioramento della stitichezza del 67% ed una riduzione della diarrea dell’86%: prima della terapia le scariche diarroiche erano in media 6 al dì, dopo 14 giorni la frequenza si è ridotta a 1.7 evacuazioni giornaliere (p < 0,001).

Tale miglioramento è stato registrato già dal primo giorno di terapia nella maggior parte dei pazienti.

Il dolore addominale ed il gonfiore si sono ridotti nell’80% e nell’87% dei casi rispettivamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con l’analisi del microbiota dei trattati ed il confronto con quello dei sani, si è evidenziato come le differenze siano significative prima dell’inizio della terapia ma si azzerino dopo l’uso del C. butyricum CBM 588.

In seguito al trattamento con CBM 588, i pazienti hanno mostrato aumento dei batteri anaerobi, riconosciuti essere butirrato-produttori, raggiungendo i valori presenti nel microbiota dei soggetti sani.

Anche il numero dei bifidobatteri è cresciuto nel gruppo trattato, così come quello dei lattobacilli. 

Al contrario, in seguito all’uso del C. butyricum è stata registrata una diminuzione significativa del numero dei batteri patogeni, come Clostridia e coliformi.

Il microbiota è risultato quindi essere in linea, alla fine dello studio, con quello dei pazienti sani di controllo.

 

 

 

 

 

 

 

 

I risultati ottenuti hanno evidenziato un significativo miglioramento di tutti i sintomi collegati all’IBS, migliorando rapidamente la diarrea in questi pazienti.

I miglioramenti registrati sono stati accompagnati da una modulazione del microbiota intestinale in senso eubiotico, apportata dall’utilizzo del C. butyricum CBM 588, così come rilevato dall’analisi del microbiota.

Tutte queste evidenze hanno dimostrato la capacità modulante del C. butyricum e il suo ampio potenziale nel trattamento dell’IBS. 

butirrisan