La carenza di ferro nei pazienti affetti da ipotiroidismo subclinico

Recente studio valuta la correlazione tra ipotiroidismo subclinico e deficit di ferro sierico evidenziando come circa il 70% dei soggetti affetti tale disturbo endocrino presentino una carenza di ferro.
I risultati del lavoro suggeriscono come sia auspicabile monitorare i livelli di ferro sierico in questi pazienti, in modo tale da perfezionare il protocollo terapeutico con un’opportuna integrazione di ferro e, al contempo, contenere la progressione della patologia stessa.

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Pediatria

Review indaga il ruolo dei bifidobatteri in base alle loro capacità metaboliche

Recente review indaga le differenti caratteristiche metabolico-digestive delle specie bifidobatteriche degli infanti al fine di individuare la specie probiotica più idonea e performante nel ripristinare la disbiosi neonatale che può essere indotta da diversi driver (nascita da taglio cesareo, mancato allattamento al seno o terapia antibiotica intra- o post-partum).
Si evidenzia in particolare come B. bifidum sia l’unico in grado di condurre un’alimentazione incrociata che stimoli la proliferazione delle altre specie eubiotiche.

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Ginecologia

Interconnessione tra microbioti intestinale e vaginale: è possibile sfruttarla per la prevenzione di pPROM e PROM?

Studio recente su >100 pazienti identifica una netta diminuzione dei lattobacilli autoctoni e un corrispettivo aumento di Gram- nel microbiota vaginale di donne con pPROM.
Lo stesso aumento è fisiologico a livello intestinale nel III trimestre; perciò, l’assunzione di probiotici capaci di controllare un’eccessiva proliferazione di potenziali patogeni potrebbe scongiurare la pPROM.

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Gastroenterologia

Fitocomposti: quali evidenze di superiorità rispetto al farmaco nel trattamento della crisi emorroidaria acuta?

Ricercatori italiani dimostrano la superiorità, in termini di efficacia clinica, di una miscela altamente titolata e standardizzata di composti fitochimici (leucocianidine da V. vinifera, triterpeni da C. asiatica e antocianosidi da V. myrtillus), rispetto ad un farmaco contenente diosmina ed esperidina, in pazienti affetti da crisi emorroidaria acuta, aprendo la strada a strategie alternative alle terapie farmacologiche.

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Metabolismo

Nigella sativa: effetti cardiovascolari e add-on ai farmaci anti-ipertensivi

Recente review indaga gli effetti protettivi cardiovascolari di alcuni derivati erbali, tra i quali la Nigella sativa.
La Nigella sativa, grazie alle specifiche capacità antiossidanti del composto attivo che contiene, il timochinone, è in grado di migliorare la funzione endoteliale e modulare i parametri pressori sia in monoterapia che in add-on ai farmaci anti-ipertensivi.

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Oncologia

Il Clostridium butyricum CBM588 riconferma la sua efficacia additiva nelle terapie per il carcinoma renale metastatico

L’aggiunta del ceppo probiotico CBM588 alle terapie per il carcinoma renale avanzato o metastatico (mRCC), eseguite usando l’inibitore della tirosin chinasi cabozantinib (VEGFR-TKI) insieme all’inibitore del check-point immunitario (ICI) nivolumab, è stata associata a migliori esiti clinici relativi al tasso di risposta obiettiva (ORR), alla sopravvivenza libera da progressione (PFS) e al profilo di tossicità.

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Medicina Generale

La carenza di ferro nei pazienti affetti da ipotiroidismo subclinico

Recente studio valuta la correlazione tra ipotiroidismo subclinico e deficit di ferro sierico evidenziando come circa il 70% dei soggetti affetti tale disturbo endocrino presentino una carenza di ferro.
I risultati del lavoro suggeriscono come sia auspicabile monitorare i livelli di ferro sierico in questi pazienti, in modo tale da perfezionare il protocollo terapeutico con un’opportuna integrazione di ferro e, al contempo, contenere la progressione della patologia stessa.

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Microbiota

Probiotici come “prodotti bioterapeutici vivi” nei disturbi dell’asse intestino-cervello

I probiotici non sono più definibili soltanto come “microrganismi viventi in grado di creare benefici per la salute dell’ospite se assunti in quantità sufficiente”, in quanto la mole di studi relativi al ruolo di alcuni di loro come mediatori tra il sistema gastrointestinale e altri distretti organici, primo fra tutti il sistema nervoso centrale, ha reso necessario l’aggiornamento della loro definizione da parte delle autorità competenti, arrivando così a designarli come “prodotti bioterapeutici vivi”.

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