Uso dei probiotici in oncologia: efficacia e sicurezza

Vari studi dimostrano che l’uso dei probiotici fornisce benefici sia nel potenziamento dell’efficacia che nella riduzione degli effetti collaterali delle terapie oncologiche e ben di rado provoca effetti collaterali ma nel paziente oncologico, poiché immuno-compromesso, è fondamentale disporre di dati di sicurezza sull’uso dei probiotici stessi.
La review Probiotics in Cancer fa il punto.

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Pediatria

Adenoiditi croniche:
lo S. salivarius K12 può essere di aiuto?

S. salivarius K12 è stato ampiamente documentato per la sua capacità di colonizzare in modo efficace i tessuti oro-faringei e per essere strumento di prevenzione di varie affezioni del tratto respiratorio superiore.
Uno studio condotto a Mosca su 250 bambini ha dimostrato come lo S. salivarius K12 sia efficace nella prevenzione delle esacerbazioni delle adenoiditi croniche.

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Ginecologia

L. crispatus: la centralità della sua dominanza confermata da un recente caso clinico

The Lancet descrive il caso di una donna sottoposta a trapianto di microbiota vaginale perché soggetta ad aborti ripetuti.
Il tampone, con un’alta prevalenza di Gardnerella, ed altri esami hanno suggerito il trapianto della secrezione cervico-vaginale di una donatrice sana selezionata per la predominanza stabile di L. crispatus.
Cinque mesi dopo il trapianto la paziente è risultata in gravidanza, portata poi a termine.

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Gastroenterologia

È possibile formulare un prebiotico di precisione?

I prebiotici hanno il limite di un’azione non specifica che può causare dolore, gonfiore e distensione addominale.
Studio italiano ha evidenziato l’efficacia di Fibradis®, prebiotico contenente fibre bifidogeniche e lattogeniche in una proporzione corrispondente a quella dei due generi che nutrono, in pazienti con IBS. Dopo 14 giorni sono migliorati meteorismo, flatulenza e costipazione, con risoluzione dell’alvo alterno e diarrea.

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Metabolismo

Come interrompere il circolo vizioso sostenuto dall’obesità viscerale?

Il grasso viscerale causa aumento dell’infiammazione e del cortisolo circolante che, a sua volta, incrementa la glicemia e quindi l’insulinemia, fino a sviluppare insulino-resistenza con ulteriore deposito di acidi grassi nel tessuto adiposo.
Per mettere un freno a questo circolo vizioso si è dimostrata utile una formulazione a base di curcumina e fosfatidilserina (Homair®) nel contrastare l’infiammazione e l’aumento del cortisolo ematico.

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Oncologia

Cancro ovarico: ruolo potenziale del microbiota vaginale

Il cancro ovarico è a tutt’oggi uno dei tumori ginecologici più impegnativi a livello terapeutico, presentando ancora numerose incognite riguardo la sua patogenesi.
Oltre ai contributi già noti come la predisposizione genetica e la storia medica delle pazienti, studi emergenti sottolineano il potenziale ruolo del microbiota vaginale non solo sulla patogenesi del cancro ovarico ma anche sulla sua risposta terapeutica e sulla sua recidività.

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Medicina Integrata

Medicinale Omeopatico di Risonanza e logica formulativa

Il Medicinale Omeopatico di Risonanza ha la capacità di ristabilire un nuovo EQUILIBRIO morfofunzionale d’organo e cellulare perché, grazie alla peculiare formulazione, si ha la cooperazione fra un’azione chimica, dovuta alle microdosi dei derivati, e quella fisica che accentua e rinforza l’obiettivo del riequilibrio.

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Microbiota

Uso dei probiotici in oncologia: efficacia e sicurezza

Vari studi dimostrano che l’uso dei probiotici fornisce benefici sia nel potenziamento dell’efficacia che nella riduzione degli effetti collaterali delle terapie oncologiche e ben di rado provoca effetti collaterali ma nel paziente oncologico, poiché immuno-compromesso, è fondamentale disporre di dati di sicurezza sull’uso dei probiotici stessi.
La review Probiotics in Cancer fa il punto.

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Nutrizione

Clostridium butyricum CBM588: il probiotico di supporto nella dieta chetogenica

Studio italiano analizza i dati di letteratura riguardanti le modifiche che la dieta chetogenica può indurre sul microbiota intestinale: aumento dell’infiammazione e diminuzione del butirrato intestinale.
Clostridium butyricum CBM588, producendo acidi grassi a corta catena, in particolare butirrato, migliora la barriera intestinale e modula i processi infiammatori e l’immunità intestinale, rendendolo un possibile strumento di supporto alla dieta chetogenica.

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