Tutti i vantaggi della berberina sul profilo lipidico!

La review Promising Anti-atherosclerotic Effect of Berberine: Evidence from In Vitro,In Vivo, and Clinical Studies ha raccolto le evidenze pre-cliniche e cliniche più significative dimostrate dalla berberina nel modulare i parametri lipidici, riducendo in questo modo il rischio aterogenico e di disturbi cardiovascolari.

Berberol®: il nutraceutico che magnifica la berberina

La berberina è un alcaloide isochinolico presente in diverse specie di piante, tra cui la Berberis aristata, che si propone come un efficace trattamento nutraceutico in grado di agire su diversi parametri metabolici e, per questo, riconosciuto da diverse società scientifiche italiane (NFI, SID/SISA) ed europee (ESC/EAS).

La review riporta come la berberina presenti un problema comune alla maggior parte dei fitoterapici, ovvero una scarsa biodisponibilità orale (inferiore all’1%) che deve essere ottimizzata.

In particolare, afferma come tale limite possa essere superato grazie all’associazione con la silimarina, sostanza in grado di inibire la glicoproteina P responsabile della ri-estrusione enterocitaria della berberina.

Tale associazione è stata brevettata ed è contenuta in Berberol®.

Studi clinici

Il vantaggio clinico apportato dalla somministrazione della berberina, in monoterapia o in add-on therapy, in soggetti ipercolesterolemici, è stato convalidato da numerosi studi clinici riportati nella review.

La somministrazione orale di 1 g/die di berberina per 3 mesi riduce significativamente i TG (-29%) e il colesterolo LDL (-35%), dimostrando un’efficacia che si avvicina a quella delle statine.

Inoltre, viene citata una metanalisi che sottolinea il vantaggio di co-somministrare la berberina alla terapia farmacologica con le statine per migliorare l’outcome sui parametri lipidici e ridurre gli effetti collaterali.

Questo lavoro, infine, riporta come la berberina possa essere un nutraceutico efficace in diversi soggetti dislipidemici: pazienti pre-diabetici, diabetici, con sindrome metabolica o donne in post-menopausa.

Meccanismi d’azione della berberina

La berberina è in grado di attivare l’AMPK negli epatociti che, a sua volta, inibisce l’attività di sintesi del colesterolo ad opera dell’enzima HMG-CoA reduttasi.

Oltre a ridurre la sintesi endogena di colesterolo, la berberina riduce anche l’assorbimento della quota introdotta con il cibo.

Infine, aumenta i livelli dei recettori LDL (LDLR) sia in modo diretto, up-regolandone l’espressione, che indiretto inibendo l’espressione del PCSK9 deputato alla degradazione dei LDLR.

berberol