La Biorisonanza come sistema di comunicazione biofisico

La legge biologica dell’ormesi permette di spiegare l’azione biochimica della low dose mentre è possibile spiegare il ruolo della dinamizzazione negli effetti dei medicinali omeopatici rifacendosi alla Biofisica e all’effetto della risonanza che avviene per la presenza di una componente ondulatoria.

La componente ondulatoria della membrana cellulare

Poiché la concentrazione di ioni potassio è superiore all’interno della cellula rispetto all’esterno, grazie alle pompe attive ioniche presenti nella membrana, questa presenta un assetto elettrico differente tra l’esterno e l’interno.

La differenza di potenziale che si viene a creare tra i due versanti è di circa 100 millivolt e poichè lo spessore della membrana è di circa 10-6 cm l’intensità di campo risulta essere di 100.000 volt per cm. Queste continue modificazioni che avvengono a livello della membrana inducono le sue singole parti a vibrare e la frequenza di tali ondulazioni fu calcolata da Frohlich in valori tra i 1011 e 1012 Hz.

Frohlich ha dimostrato che i campi elettrici localizzati in vari punti della membrana, generati dalla differenza di potenziale fra i due versanti, determinano delle modificazioni tali da indurre le sue singole parti a vibrare.

La bionformazione: onde oscillatorie in fase e coerenti (biofotoni)

I primi studi relativi alla bioinformazione, biofotoni che agiscono nell’organismo, risalgono al biologo russo A. Gurwitsch tra il 1926 ed il 1959 che descrisse una sensibile interazione a distanza fra due sistemi viventi espressa come radiazione prodotta da una sorgente capace di indurre mitosi nelle cellule del ricevente.

Quando gli atomi, le molecole, ecc. si scontrano producono sbalzi orbitali di elettroni e rilasci di fotoni.

Il fotone è una radiazione elettromagnetica di particelle elementari organizzate in fasci che viaggia alla velocità della luce e la cui energia dipende dalla sua frequenza di radiazione e dalla lunghezza d’onda.

I fotoni si dicono IN FASE se presentano vibrazioni con la stessa lunghezza d’onda λ o multipla o sottomultipla l’una dell’altra.

Quando un gruppo di fotoni in fase è strutturato in fasci di onde diretti allo stesso obiettivo attraverso lo stesso percorso è detto COERENTE e, per questo, è in grado di «informare» altre strutture anche a distanza, di portare cioè una BIOINFORMAZIONE.

Il termine, biofotone, è stato impiegato per la prima volta dal Dr. Popp che, con i suoi collaboratori ha dimostrato che esiste in tutti gli organismi viventi una radiazione fotonica ultradebole e coerente in grado di portare messaggi specifici e dall’intensità di radiazione e frequenza di emissione caratteristici per ogni specie e con rilevanza crescente all’aumentare del grado evolutivo.

Tale bioinformazione, prodotta dalle strutture viventi, è quindi un’emissione elettromagnetica sincrona e coerente responsabile dei contatti tra le varie strutture del corpo formando una vera e propria rete di scambio di informazioni fisiche e chimiche da cellula a cellula e da organo ad organo al fine di ottenere regolazioni omeostatiche in relazione a stimoli esogeni e/o endogeni.

La biorisonanza: sistema informativo a distanza

Due o più onde per potersi relazionare devono essere in fase e quando accade si dice che sono in Risonanza perché possono comunicare ed unirsi in fasci elettrodinamici in grado di modificare la materia.

La RISONANZA è infatti un fenomeno fisico in base al quale una struttura che entra in contatto con una vibrazione ondulatoria, di pari frequenza, risponde con un’ondulazione di lunghezza d’onda uguale ma con un’ampiezza maggiore.

Quando 2 o più onde elettromagnetiche coerenti in fase (con la stessa lunghezza d’onda λ o multipla o sottomultipla l’una dell’altra) si sovrappongono e corrono nella stessa direzione e verso lo stesso target si modificano reciprocamente e danno origine ad un’ONDA RISULTANTE che può essere:

  1. la somma di quelle iniziali perché, quando la differenza di fase fra le due onde originarie è uguale a 0° oppure differiscono di un numero intero di lunghezze d’onda, le onde si rinforzano a vicenda e perciò si ha INTERFERENZA COSTRUTTIVA (onda fucsia in figura).
  2. la differenza fra quelle iniziali, per interferenza distruttiva, quando la differenza di fase fra le due onde originarie è uguale a 180°.

I segnali coerenti biofotonici cercano nei sistemi biologici le strutture in risonanza, anche lontano dalla fonte da cui partono.

Questo fenomeno è chiamato BIORISONANZA e la scienza che lo studia cibernetica.

Le frequenze di risonanza producono connessioni tra entità biologiche aventi lo stesso periodo (stessa lunghezza d’onda o multipli/sottomultipli l’una dell’altra) ed il comportamento di ciascuna parte influenza quello dell’altra anche, quando, non c’è una diretta ed evidente connessione anatomica o fisiologica.

I sistemi biologici sono infatti caratterizzati da moltissimi messaggi chimici e fisici da organo a organo, cellula a cellula diretti ad ottenere regolazioni omeostatiche in relazione a stimoli esogeni e/o endogeni.

Qualsiasi tipo di processo biochimico nell’organismo è, infatti, preceduto da comunicazione informatica che fa sì che ogni parte possa essere informata ed attivata da altre parti, anche distanti o strutturalmente diverse, in modo da mantenere un equilibrio di lavoro con consumi energetici bassissimi ed in tempi ultrarapidi.

I biofotoni sono un sistema informativo a distanza.

Una volta raggiunto il target in risonanza, la bioinformazione viene decodificata e letta. Le due parti in biorisonanza comunicano, si uniscono ed esprimono una nuova onda che è la somma algebrica logaritmica delle due onde originarie.

Stimoli esogeni possono causare cambiamenti nei sistemi biologici attraverso vie chimiche, generalmente prevedibili e dipendenti per lo più dallo stimolo, e vie fisiche, spesso non prevedibili e per lo più dipendenti dal tipo di omeostasi che il sistema ha in quel momento.

La bioinformazione attiva tutti i sistemi d’intervento omeostatico, come aggiustamenti endocrini, immunitari, nervosi, vascolari, linfatici, enzimatici, ossido riduttivi, ecc. e permette di confrontare ciò che è self con tutto quello che proviene dall’esterno.

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