Gluten Free Diet (GFD): carenze nutrizionali e microbiota

Come si evidenzia nello studio High Prevalence of Functional Gastrointestinal Disorders in Celiac Patients with Persistent Symptoms on a Gluten‑Free Diet: A 20‑Year Follow‑Up Study, i pazienti a lungo sottoposti a Gluten Free Diet (GFD) sono frequentemente affetti da disturbi gastro-intestinali anche gravi, non collegati alla mancata aderenza alla dieta, né a complicazioni della malattia celiaca.

La causa sarebbe quindi da ricercare nell’inadeguatezza nutrizionale della GFD riscontrabile in soggetti con e senza celiachia.

Il rapporto tra microbiota e carenze della GFD

Sono tipiche di questa dieta la scarsa quantità di fruttani, soprattutto nelle alternative senza glutine, e le carenze di fibre alimentari e micronutrienti, quali zinco, ferro e vitamina D.

Questi svantaggi nutrizionali modulano in senso disbiotico il microbiota intestinale: in particolare, la mancanza di fibre e fruttani, tra i nutrimenti principali di Bifidobacteria, causa un crollo della loro quantità e a cascata quella dei Firmicutes butirrato-produttori, con successivo aumento dei livelli di Enterobacteriaceae.

Questo da un lato genera uno stato pro-infiammatorio che promuove una maggiore sensibilità intestinale, e inasprisce i disturbi gastro-intestinali funzionali, e dall’altro, come indicato nella review Competitors versus Collaborators: Micronutrient Processing by Pathogenic and Commensal Human-Associated Gut Bacteria, impatta sulla capacità del microbiota di incrementare la biodisponibilità e l’assorbimento di micronutrienti e vitamine.

Alimentazione e probiotici mirati

Nella gestione di una dieta aglutinata, quindi, il microbiota può risultare un interessante target terapeutico su cui agire attraverso una terapia probiotica di precisione, oltre a un’alimentazione mirata al maggiore apporto di fruttani e cibi ricchi in ferro, zinco e fibre.

In particolare, i Bifidobacteria, e in minor parte anche i Firmicutes, sembrano favorire la biodisponibilità di minerali essenziali e vitamine a livello dell’intestino tenue e del colon.

La loro presenza inoltre limita la crescita dei Proteobacteria e favorisce la salute dei colonociti, migliorando lo stato delle giunzioni serrate e riducendo l’infiammazione e la sensibilità intestinale.