Come l’allattamento artificiale può favorire la dermatite atopica?

La dermatite atopica, infiammazione cronica della cute che riguarda circa il 20% dei neonati di tutto il mondo, è stata oggetto di indagine nella review Role of human milk oligosaccharide metabolizing bacteria in the development of atopic dermatitis/eczema.

Poiché la predisposizione genetica spiega solo il 50% delle dermatiti atopiche, gli autori esaminano la composizione del microbiota intestinale neonatale ed il suo possibile ruolo nel prevenire, o favorire, l’insorgenza di tali atopie. Sottolineano inoltre come l’insorgenza della dermatite atopica nei primi anni di vita sia uno dei fattori predittivi di asma e riniti allergiche o allergie alimentari.

Quando aumenta il rischio di insorgenza di atopia?

La review riporta come neonati allattati al seno presentino una minor incidenza di eczema atopico e come tale protezione sia fornita dai bifidobatteri, batteri commensali Gram positivi capaci di digerire gli oligosaccaridi del latte materno (HMO).

Al contrario, i bambini allattati artificialmente, non assumendo HMO, presentano un microbiota intestinale impoverito di bifidobatteri e arricchito di generi batterci Gram negativi pro-infiammatori (Bacteroidaceae, Clostridiaceae, Enterobacteriaceae).

Tale disbiosi intestinale favorisce l’insorgenza di processi pro-infiammatori e un’alterazione della risposta immunitaria che predispongono il neonato ad un maggior rischio di sviluppare dermatiti atopiche nel primo anno di vita.

Triade neonatale bifidobatterica nella protezione dall’atopia

La review sottolinea il ruolo fondamentale del microbiota intestinale nei primi mesi di vita poiché coinvolto nel corretto sviluppo del suo sistema immunitario e quindi nella prevenzione, a breve e a lungo termine, dell’insorgenza di dermatiti atopiche e atopie.

In particolare, la triade neonatale bifidobatterica, costituita da B. longum, B. breve e B. bifidum, ha dimostrato di correlare negativamente con l’insorgenza di dermatite atopica.

Queste evidenze mettono in luce la necessità di favorire la crescita di questi batteri commensali immuno-modulatori anche negli infanti che, essendo allattati artificialmente, non assumono gli HMO prebiotici.

Il Bifidobacterium bifidum PRL2010, contenuto in Bactopral ®, è l’unico bifidobatterio capace di digerire in modo mutualistico, ovvero rendendo disponibili i metaboliti prodotti per la proliferazione degli altri bifidobatteri, non solo gli HMO materni, ma anche i glicani della mucina presenti nell’intestino dell’infante. Grazie alle sue capacità metaboliche, il B. bifidum PRL2010 è quindi in grado di favorire la crescita dei bifidobatteri neonatali anche nei bambini allattati artificialmente in modo tale da ridurne il rischio di sviluppare dermatite atopica o, successivamente, allergie.

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