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Recenti evidenze sui meccanismi epatici ed intestinali della silibina nella NAFLD

Recente studio indaga i meccanismi molecolari attuati dalla silibina a livello epatico ed intestinale, al fine di contrastare la progressione della NAFLD.
La quota assorbita della silibina agisce a livello epatico con conseguenti benefici sui parametri biochimici sierici quali ALT, AST, LDL e TG. Inoltre, la quota non assorbita di silibina modula la composizione del microbiota intestinale in senso eubiotico e ripristina la corretta permeabilità intestinale.

AHCC® come coadiuvante nella terapia del tumore al colon con bloccanti del check-point immunitario

Diversi studi hanno segnalato che l’AHCC®, un estratto standardizzato e brevettato di micelio del fungo Lentinula edodes (shiitake) è in grado di inibire la crescita tumorale e migliorare la funzione delle cellule immunitarie.
Un recente studio in vivo ha testato l’attività dell’AHCC® nel promuovere l’effetto terapeutico di una combinazione di due farmaci bloccanti del checkpoint immunitario (ICB) sul tumore al colon murino.

Alimentazione e motilità intestinale: psillio e melatonina in aiuto contro la stipsi

Nella stipsi la combinazione di psillio, una fibra gel-formante nota per regolarizzare il transito intestinale, e melatonina, capace di ridurre il dolore addominale e migliorare la motilità intestinale, può venire in aiuto nella gestione quotidiana dei sintomi. Questa combinazione permette un maggiore tempo di contatto della melatonina sulle mucose intestinali, prolungandone gli effetti benefici, in aggiunta all’azione meccanica lassativa esercitata dallo psillio.

L’efficacia dell’Enterococcus faecium L3 nel contrastare l’E. coli responsabile di AGE

E. coli è uno dei principali batteri responsabili dell’insorgenza di gastroenteriti acute.
Nuovo studio condotto in vivo in modello animale osserva la capacità del ceppo probiotico Enterococcus faecium L3 nel contrastare la sovra-abbondanza dell’E. coli responsabile dell’insorgenza di queste infezioni pediatriche.
Si evidenzia le capacità eubiotica del ceppo L3 che contrasta la crescita del batterio patogeno a favore di un’aumentata quota di commensali quali bifidobatteri e butirrato-produttori.

La carenza di ferro nei pazienti affetti da ipotiroidismo subclinico

Recente studio valuta la correlazione tra ipotiroidismo subclinico e deficit di ferro sierico evidenziando come circa il 70% dei soggetti affetti tale disturbo endocrino presentino una carenza di ferro.
I risultati del lavoro suggeriscono come sia auspicabile monitorare i livelli di ferro sierico in questi pazienti, in modo tale da perfezionare il protocollo terapeutico con un’opportuna integrazione di ferro e, al contempo, contenere la progressione della patologia stessa.

Fitocomposti: quali evidenze di superiorità rispetto al farmaco nel trattamento della crisi emorroidaria acuta?

Ricercatori italiani dimostrano la superiorità, in termini di efficacia clinica, di una miscela altamente titolata e standardizzata di composti fitochimici (leucocianidine da V. vinifera, triterpeni da C. asiatica e antocianosidi da V. myrtillus), rispetto ad un farmaco contenente diosmina ed esperidina, in pazienti affetti da crisi emorroidaria acuta, aprendo la strada a strategie alternative alle terapie farmacologiche.

Interconnessione tra microbioti intestinale e vaginale: è possibile sfruttarla per la prevenzione di pPROM e PROM?

Studio recente su >100 pazienti identifica una netta diminuzione dei lattobacilli autoctoni e un corrispettivo aumento di Gram- nel microbiota vaginale di donne con pPROM.
Lo stesso aumento è fisiologico a livello intestinale nel III trimestre; perciò, l’assunzione di probiotici capaci di controllare un’eccessiva proliferazione di potenziali patogeni potrebbe scongiurare la pPROM.

Probiotici come “prodotti bioterapeutici vivi” nei disturbi dell’asse intestino-cervello

I probiotici non sono più definibili soltanto come “microrganismi viventi in grado di creare benefici per la salute dell’ospite se assunti in quantità sufficiente”, in quanto la mole di studi relativi al ruolo di alcuni di loro come mediatori tra il sistema gastrointestinale e altri distretti organici, primo fra tutti il sistema nervoso centrale, ha reso necessario l’aggiornamento della loro definizione da parte delle autorità competenti, arrivando così a designarli come “prodotti bioterapeutici vivi”.