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Microbiota intestinale e PPI: come interagiscono?

Da tempo si registra un numero crescente di complicazioni digestive legate agli inibitori della pompa protonica (PPI) e diversi studi hanno indicato come il microbiota intestinale svolga un ruolo importante nella loro genesi.
I PPI possono influenzare la produzione di acido butirrico e ridurre l’abbondanza di Bifidobacterium causando cambiamenti in negativo nella permeabilità intestinale e nella capacità peristaltica.

Gluten Free Diet (GFD): carenze nutrizionali e microbiota

La GFD è nota per le sue carenze nutrizionali in fibre e micronutrienti.
Questo provoca un’alterazione del microbiota che può inasprire i disturbi gastro-intestinali ed il malassorbimento di vitamine e minerali essenziali.
L’uso di alimenti e/o probiotici mirati, per ristabilire uno stato di eubiosi, può essere una strategia efficace per rispondere alle carenze delle GFD.

HMO e infezioni respiratorie virali: quali relazioni nel neonato?

Recente review indaga il ruolo profilattico degli oligosaccaridi del latte materno (HMO) nei confronti delle principali infezioni respiratorie virali.
Si evidenzia come tale protezione sembra essere dovuta alle azioni svolte dagli HMO nel colon, in particolare mediante la modulazione del microbiota intestinale e dei suoi metaboliti.

Alternativo approccio ipnotico con estratti erbali: le evidenze in letteratura

Recente review indaga il potenziale terapeutico di alcuni derivati erbali, sicuri e privi di effetti collaterali, nel trattamento dell’insonnia prendendo in considerazione 82 studi condotti in vitro, in vivo e trial clinici.
Tra le più promettenti piante ipnotiche vi è la Melissa officinalis contenente acido rosmarinico in grado di potenziare il sistema inibitorio gabaergico a livello del SNC.

Nuove frontiere di prevenzione della pouchite nei pazienti con colite ulcerosa

Studio pilota conferma l’efficacia della terapia probiotica di precisione con Clostridium butyricum CBM588® nel prevenire l’insorgenza della pouchite e mantenerne la remissione postoperatoria, a due anni dall’inizio del trattamento, in pazienti affetti da colite ulcerosa refrattari alle terapie farmacologiche standard.

La protezione cardiovascolare del Coenzima Q10 nei diabetici

Recente review esamina i razionali scientifici alla base delle proprietà terapeutiche del Coenzima Q10 nel mitigare l’impatto del diabete e le sue complicanze quali disordini cardiovascolari.
Si evidenzia come il Coenzima Q10, in pazienti affetti da diabete di tipo 2, sia in grado di contrastare lo stress ossidativo e lo stato infiammatorio persistente responsabili delle disfunzioni endoteliali.

Vaginosi batterica e candidosi vulvovaginale: quali interconnessioni?

Gli autori di una recente review affermano che la vaginosi batterica, in donne inclini alle ricorrenze infettive, precede e sembra innescare gli episodi di candidosi ricorrente.
Tale fenomeno è probabilmente scatenato da diversi cambiamenti simultanei nel microbiota vaginale delle pazienti, anche pre-terapia antibiotica, tra cui una maggiore colonizzazione da Candida e un’ulteriore deplezione di specie protettive di Lactobacillus, in primis L. crispatus.

GABA: il postbiotico mediatore dell’asse intestino-cervello

Recente review di rilievo raccoglie tutte le evidenze circa i batteri GABA produttori e il loro possibile impiego terapeutico nei disturbi neurologici.
In particolare, individua nel ceppo B. adolescentis PRL2019 un produttore di elevati quantitativi di GABA e lo suggerisce come strumento efficace per aumentare i livelli di GABA intestinale in bambini con ADHD, ansia, stress, depressione e disordini dello spettro autistico che soffrono di disturbi intestinali.

Il ruolo dei produttori di butirrato nella mucosite gastrointestinale da chemio-radioterapia oncologica

Tra i disturbi più debilitanti legati alle cure oncologiche c’è la mucosite e recenti dati clinici evidenziano come la carenza di butirrato sia fortemente associata a questo disturbo.
Studio recentissimo ipotizza che favorire la produzione endogena di acido butirrico somministrando il ceppo C. butyricum CBM 588, contenuto in Butirrisan®, potrebbe costituire una nuova potenziale strategia applicativa.