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Clostridium butyricum CBM588: il probiotico di supporto nella dieta chetogenica

Studio italiano analizza i dati di letteratura riguardanti le modifiche che la dieta chetogenica può indurre sul microbiota intestinale: aumento dell’infiammazione e diminuzione del butirrato intestinale.
Clostridium butyricum CBM588, producendo acidi grassi a corta catena, in particolare butirrato, migliora la barriera intestinale e modula i processi infiammatori e l’immunità intestinale, rendendolo un possibile strumento di supporto alla dieta chetogenica.

Lactobacillus crispatus M247 il probiotico di precisione in ginecologia

Nelle patologie del tratto urogenitale femminile agire sulle cause consente di ridurre efficacemente il rischio di recidiva.
L’utilizzo di un probiotico in grado di modificare il microbiota del tratto urogenitale in chiave più protettiva rappresenta un ottimo mezzo per fornire una salute urogenitale più stabile.
Per le sue caratteristiche L. crispatus M247 è considerato il probiotico di precisione per la salute del tratto urogenitale.

Quanto è utile l’analisi del microbiota nella pratica clinica?

Un lavoro pubblicato a luglio del 2023 ha messo in luce come l’utilizzo del test del microbiota intestinale possa essere di grande vantaggio nella pratica clinica.
All’interno del lavoro è descritto un caso clinico che mette in evidenza come l’analisi del microbiota consenta di ottenere i dettagli necessari per una corretta diagnosi e per l’approccio terapeutico più appropriato, senza l’impiego di tecniche più invasive.

Menopausa: lo stretto legame tra sindrome climaterica e sindrome metabolica

Sulla Rivista Italiana di Ostetricia e Ginecologia (LRIOG) si evidenzia come i sintomi climaterici peggiorino in presenza di sindrome metabolica, probabilmente perché viene a mancare la protezione offerta dagli estrogeni.
Non si conosce quale possa essere la causa primaria, ma tra i possibili processi coinvolti c’è un difettoso metabolismo ossidativo: il sistema antiossidante endogeno non riesce a compensare lo stress ossidativo.

Microbiota intestinale neonatale e sviluppo del sistema immunitario

Review del 2020 riassume le recenti scoperte sul ruolo del microbiota intestinale neonatale nella maturazione del sistema immunitario.
Le cellule Treg, indotte da alcune specie batteriche come il Bifidobacterium bifidum, sono fondamentali per sopprimere la risposta Th2 nel contesto delle allergie o la risposta Th1/Th17 nel contesto dell’infiammazione intestinale.

La combinazione di due ingredienti vegetali come innovazione nella dispepsia funzionale

Dispepril®, contenente 300 mg di estratto di radice di zenzero, ad elevata concentrazione in gingeroli e shogaoli, e 150 mg di estratto bifrazionato di foglie di perilla, riesce a gestire a 360 gradi i sintomi dispeptici: incrementa la motilità intestinale e normalizza i tempi di svuotamento gastrico.
Studio italiano ne valuta positivamente l’efficacia evidenziando come tutti i sintomi si riducano già dopo 7 giorni, fino ad arrivare ad una diminuzione di oltre il 70% di media dopo 14 giorni.

Cistiti ricorrenti: l’asse intestino-vagina-vescica una nuova evidenza in letteratura

Recentissimo studio clinico evidenzia l’esistenza dell’asse intestino-vagina-vescica che può spiegare l’insorgenza di UTI ricorrenti nonostante le terapie antibiotiche: le infezioni non dipendono solo da batteri di origine intestinale, che trasmigrano in vescica, ma anche da batteri di derivazione vaginale come Gardnerella, Atopobium, Megasphaera e Ureaplasma.

Mucositi orali da radio e chemioterapia: il ruolo preventivo e terapeutico dei probiotici

Una recentissima review ha analizzato sistematicamente il possibile ruolo dei probiotici nella prevenzione e nel trattamento della mucosite orale.
Uno degli studi analizzati ha dimostrato che l’applicazione topica di S. salivarius K12 era in grado di ridurre significativamente la gravità della mucosite nei topi irradiati (p <0,001), rispetto ai topi non trattati, riducendo l'area coperta dalle ulcere e ripristinando l'integrità della mucosa linguale.

Effetti metabolici della Nigella sativa in menopausa

La Nigella sativa è una pianta capace di migliorare sia la sintomatologia climaterica sia i parametri della sindrome metabolica.
Studio recente su donne in menopausa evidenzia una riduzione del 23% della glicemia a digiuno, una riduzione del 27% del colesterolo LDL e del 35% dei trigliceridi nel gruppo intervento.
Tutte le variazioni sono state significative sia rispetto all’inizio dello studio che rispetto al placebo.