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La curcuma nell’adiposità viscerale Un’opportunità per i pazienti refrattari a dieta ed esercizio fisico

Un’alterazione nella funzione del tessuto adiposo è alla base dell’obesità viscerale.
Studio italiano ha valutato l’efficacia di Homair® sul grasso omentale confrontandola con un prodotto a base di fosfatildserina.
I risultati dimostrano che Homair®, in associazione a dieta ed esercizio fisico, migliora la perdita di peso e l’adiposità viscerale anche nei pazienti refrattari.

È possibile ridurre il senso di fame causato dalla dieta ipocalorica?

È stato dimostrato che le proteine prodotte da alcuni commensali del microbiota intestinale possono interagire con il sistema di segnalazione della sazietà dell’ospite stimolando il rilascio di ormoni sazietogenici che attivano percorsi ipotalamici e del tronco cerebrale.
Il ceppo H. alvei HA4597 è stato validato su soggetti sovrappeso ed a dieta ipocalorica moderata misurando la perdita di peso ed il senso di pienezza ottenuto.

Microbiota intestinale come mediatore dell’asse intestino-immuno-cervello

L’asse intestino-cervello viene sempre più intensivamente studiato come campo interdisciplinare che analizza il modo in cui i microbi intestinali influenzano il sistema nervoso centrale.
Review del 2022 esamina le popolazioni immunitarie scoperte nel cervello, gli effetti del microbiota intestinale sul SNC e l’efficacia di specifici ceppi probiotici per indagare il nuovo concetto dell’asse intestino-immuno-cervello.

Quale probiotico per il paziente con IBS-D e sensibilità al glutine?

Studi evidenziano come Bifidobacterium longum ES1, in add on alla dieta aglutinata in pazienti con sensibilità al glutine e celiachia, sia capace di digerire le contaminazioni di gliadina e migliorare lo stato del microbiota intestinale.
Questo doppio beneficio consente di gestire il paziente con IBS-D e sensibilità al glutine, considerata da alcuni come un sottotipo di IBS-D.

Sindrome metabolica ed estrogeni: quali correlazioni?

Meta-analisi pubblicata su Climateric conclude che la donna in menopausa presenta un aumento del rischio di incorrere in una sindrome metabolica.
Tutte le donne in menopausa vedono infatti un aumento dell’insulino-resistenza, della pressione sanguigna sistolica e diastolica, dei livelli di trigliceridi e del BMI.
Questa condizione è legata al calo degli estrogeni e non sempre viene ripristinata con la terapia ormonale sostitutiva.

Dalla probiotica di precisione arriva un supporto ai trattamenti antiobesità

Recentemente si è aggiunta una nuova strategia di contrasto all’obesità.
È un batterio, Hafnia alvei, che sintetizza ClpB, proteina che mima l’azione dell’ormone endogeno anoressizante α-MSH.
Poiché nei soggetti obesi si osserva una carenza di batteri produttori di ClpB, l’opportunità di utilizzare Hafnia alvei, produttore di ClpB, permette di ridurre l’appetito e supportare il paziente nella perdita di peso.

Dalla probiotica di precisione arriva un supporto ai trattamenti antiobesità

Recentemente si è aggiunta una nuova strategia di contrasto all’obesità.
È un batterio, Hafnia alvei, che sintetizza ClpB, proteina che mima l’azione dell’ormone endogeno anoressizante α-MSH.
Poiché nei soggetti obesi si osserva una carenza di batteri produttori di ClpB, l’opportunità di utilizzare Hafnia alvei, produttore di ClpB, permette di ridurre l’appetito e supportare il paziente nella perdita di peso.

Pressione arteriosa elevata in menopausa: quale supporto dalla nutraceutica?

C’è un crescente interesse verso terapie non farmacologiche che consentano di gestire lievi alterazioni pressorie per evitare eventuali peggioramenti.
In questo obiettivo si è distinta la Nigella sativa per la sua attività antiipertensiva.
Sono diversi i meccanismi d’azione ipotizzati, primo fra tutti l’attività antiossidante dovuta alla presenza di timochinone capace di ridurre efficacemente la malondialdeide.