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Quali soluzioni nei pazienti con ipercolesterolemia ma non in nota per le statine?

Negli ultimi decenni, si è osservato un significativo prolungamento della speranza di vita; in questa situazione, livelli anche moderatamente elevati di colesterolo totale e LDL possono, a causa della maggiore durata dell’esposizione, indurre la comparsa di eventi clinici. Tra le sostanze nutraceutiche con maggiori evidenze nella riduzione dei livelli di colesterolo totale e LDL troviamo la berberina e la monacolina K da riso rosso fermentato.

Il ruolo dei nutraceutici nel paziente intollerante alle statine

I soggetti che non tollerano un trattamento farmacologico a base di statine rappresentano un problema clinico molto importante tanto da essere una delle maggiori cause di interruzione precoce del trattamento ipocolesterolemizzante, oltre a rappresentare l’ostacolo più importante all’impiego di dosi piene di farmaco che potrebbero consentire di raggiungere più facilmente i target LDL nei soggetti a rischio.

Quali sono le conseguenze della resistenza all’insulina per le pazienti in ginecologia?

Dall’analisi condotta su oltre 120 mila donne non diabetiche, che ha confrontato pazienti in sovrappeso o obese con insulino-resistenza e soggetti sani da un punto di vista metabolico, si è dimostrato che l’iperinsulinemia e la resistenza all’insulina, anche se lieve-moderata, giocano un ruolo cruciale nell’insorgenza e nella prevalenza di alcune specie di tumore in ambito ginecologico.

Sindrome dell’Ovaio PoliCistico (PCOS): la berberina come possibile soluzione

Disordini mestruali, iperandrogenismo, ovaio policistico e infertilità caratterizzano spesso le donne con PCOS. Un altro sintomo che si riscontra è l’attitudine a sviluppare sindrome metabolica e resistenza all’insulina. Le terapie per la PCOS si basano su ormoni sintetici, insulino sensibilizzanti e cambiamenti dello stile di vita, terapie che spesso non possono però essere effettuate per tutto il periodo di fertilità della donna.

Ipercolesterolemia ed estrogeni: quali correlazioni nella donna?

Prima della menopausa la donna ha un’incidenza di eventi cardiovascolari inferiore all’uomo. Questa differenza si affievolisce fino scomparire quando la donna entra in menopausa. Recentemente viene attribuito agli ormoni sessuali il meccanismo che differenzia questo rischio. La terapia ormonale sostitutiva proposta alle donne in menopausa non sempre riesce a ridurre il rischio cardiovascolare.

Perché è importante l’allattamento al seno e cosa possiamo fare se non è possibile?

L’allattamento al seno è associato a notevoli benefici per la salute dei lattanti. Oltre ai nutrienti essenziali e alle cellule immunitarie, il latte materno contiene anche una vasta gamma di batteri essenziali per un corretto stato di salute del bambino, anche in età più adulta. Ad influenzare la composizione del latte materno sono: età gestazionale, modalità di parto, antibiotico intrapartum e lo stato di salute della mamma.