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GABA di produzione batterica come potenziale mediatore postbiotico nell’asse intestino-microbiota-cervello

Gli squilibri del GABA sono associati a malattie neurologiche e disturbi psicologici, tra cui ansia, depressione e stress.
Prove emergenti hanno dimostrato che i cambiamenti nei livelli circolanti e cerebrali di GABA siano associati a cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale e che variazioni dei livelli di GABA e del microbiota GABA-produttore svolgano un ruolo non secondario nella modulazione della salute mentale.

Il ruolo del microbiota nell’obesità infantile: evidenze da uno studio recente

Il microbiota intestinale è sempre più considerato un fattore chiave nell’obesità infantile.
Studi recenti hanno evidenziato che bambini obesi presentano un’alterazione della composizione batterica intestinale, con un aumento di batteri legati a infiammazione e maggiore estrazione di energia dal cibo.
Modulare il microbiota attraverso l’alimentazione e l’uso di probiotici specifici, come iNatal Duo®, potrebbe rappresentare una nuova strategia.

Il ruolo del microbiota nello sviluppo di disordini glutine-correlati

I pazienti affetti da disordini glutine-correlati (DGC), quali celiachia e gluten sensitivity, sono caratterizzati da una disbiosi intestinale che viene solo parzialmente rispristinata da una dieta priva di glutine (GFD).
Una recente pubblicazione italiana evidenzia quindi la necessità di nuovi approcci terapeutici, in aggiunta alla GFD, che ripristinino l’eubiosi intestinale dei pazienti affetti da DGC al fine di risolvere i sintomi gastrointestinali persistenti.

Perché scegliere probiotici a base di bifidobatteri piuttosto che di lattobacilli è una scelta logica

Nuovo studio approfondisce il ruolo cruciale che ricoprono i bifidobatteri nella salute umana e nel futuro dei probiotici.
Assodato che la scelta di un probiotico debba tener conto delle specifiche di ceppo e della sua capacità di raggiungere e adattarsi all’ambiente a cui è destinato, i bifidobatteri risultano una scelta vincente date le numerose attività benefiche e il forte adattamento all’ambiente intestinale.

Quali possibili ruoli del microbiota intestinale nella predisposizione alle UTI ricorrenti?

Recente articolo scientifico porta alla luce i ruoli modulatori del microbiota intestinale rispetto alla predisposizione verso le UTI ricorrenti (rUTI).
È altamente probabile che un intestino perturbato possa facilitare la colonizzazione vescicale degli UPEC, così come un microbiota intestinale disbiotico e il sistema immunitario dell’ospite possano aggravare gli episodi di rUTI.

Timochinone da Nigella sativa in combinazione con agenti immunoterapici nel carcinoma neuroendocrino extrapolmonare

Il carcinoma neuroendocrino scarsamente differenziato (NEC), forma più aggressiva di neoplasie neuroendocrine, ha opzioni terapeutiche limitate e scarsa sopravvivenza complessiva.
Tra gli agenti coadiuvanti dell’immunoterapia per questo tipo di tumori, risultati promettenti sono stati osservati dall’associazione con il timochinone, principale componente bioattivo dell’olio di semi di Nigella.

Dispepsia funzionale: l’efficacia clinica della combinazione di perilla e zenzero

La letteratura scientifica afferma l’efficacia dell’uso dei procinetici nel trattamento dispepsia funzionale; nebuloso è però il loro rapporto rischio-beneficio.
Alcuni ricercatori italiani hanno quindi brevettato un’alternativa nutraceutica a spiccata attività anti-dispeptica, con effetto terapeutico sia a livello gastrico che duodenale.

Terapia batterica per IBS-D: promettenti risultati da uno studio clinico pilota

La ridotta concentrazione intestinale di bifidobatteri è stata più volte associata alla gravità dei dolori addominali e al numero di evacuazioni giornaliere di pazienti con IBS-D.
Un recente studio pilota valida gli effetti benefici del probiotico Bifidobacterium longum ES1 sul miglioramento dei parametri clinici e sierologici dei soggetti arruolati affetti da IBS-D.

Serbatoi intestinale, vaginale e vescicale sono implicati nelle donne con UTI ricorrenti

La recidiva delle infezioni delle vie urinarie (rUTI), generata da una combinazione di fattori ambientali, batterici e dell’ospite, contribuisce alla morbilità della paziente e allo sviluppo della resistenza antibiotica.
In questo contesto, come sottolineato da una recente review di Nature, è utile attenzionare i possibili reservoir patogenici intestinale, vaginale e vescicale dell’ospite, trattandoli con terapie emergenti quali antiadesivi e probiotici.

Integrazione con enzimi digestivi per i disturbi dell’asse intestino-cervello

Un nuovo studio approfondisce l’uso degli enzimi digestivi nei disturbi dell’intestino-cervello (DGBI).
Questi disturbi, caratterizzati da sintomi gastrointestinali senza cause organiche, sono spesso trattati con diete restrittive.
Gli enzimi digestivi, come la glutenasi e le galattosidasi, agiscono su specifici alimenti, alleviando i sintomi e riducendo le restrizioni alimentari. Studi clinici mostrano risultati promettenti, specialmente per la sindrome dell’intestino irritabile.