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Allergie nel bambino: il segreto è il microbiota intestinale

Diversi studi hanno dimostrato che i bambini allergici hanno una minore diversità batterica intestinale nella loro prima decade di vita rispetto a non allergici, con riduzione significativa del genere Bifidobacterium ed Enterococcus, una minore abbondanza di Akkermansia e Faecalibacterium ed un’eccessiva presenza di batteri Gram-negativi.
L’uso in profilassi di determinati ceppi probiotici potrebbe avere effetti benefici sulle allergie.

Descrizione dei modelli compositivi e significato clinico degli enterotipi umani

Gli enterotipi sono tre ed hanno un driver dominante: Bacteroides (Enterotipo 1), Prevotella (Enterotipo 2) (generi Gram negativi-phylum Bacteroidetes) e Ruminococcus (Enterotipo 3) (Gram positivo-phylum Firmicutes).
L’enterotipo, elaborato sulla base di ben precise dominanze batteriche, è un parametro semplice e riproducibile per ottenere informazioni in grado di orientare verso le più opportune scelte nutrizionali e terapeutiche.

Lactobacillus crispatus ed HPV: uno studio clinico ne valuta la correlazione

Numerosi studi hanno osservato una correlazione tra dominanza di lattobacilli nel microbiota vaginale, in particolare L. crispatus, e salute della donna.
L. crispatus è stato rintracciato più frequentemente in donne senza infezione da HPV.
Recentemente è stata evidenziata la capacità del ceppo L. crispatus M247 di colonizzare l’ambiente vaginale correlandolo a negativizzazione dell’HPV.
L. crispatus M247 può essere utile per limitare il ciclo di vita del virus.

Perché oncologi e ginecologi dovrebbero preoccuparsi dell’insulino-resistenza?

L’insulino-resistenza (IR) è un altro fattore di rischio per il cancro al seno. Quando è associata alla sindrome metabolica aumenta l’angiogenesi delle cellule tumorali creando un microambiente favorevole alla crescita del cancro.
La riduzione anche di un singolo parametro fra circonferenza vita, iperglicemia, IR e ipercolesterolemia è fortemente associata ad un minor rischio tumorale.

Cosa hanno in comune microbiota intestinale e berberina nei disordini metabolici?

La berberina è nota per essere attiva nel ridurre i parametri gluco-lipidici nei soggetti con disordini metabolici.
Un gruppo di ricercatori ha evidenziato come il microbiota intestinale, attraverso batteri specifici, giochi un ruolo chiave nel modulare l’effetto ipolipemizzante della berberina e l’attività biochimica in risposta ai trattamenti farmacologici.

Il microbiota vaginale nella medicina predittiva, preventiva e personalizzata contro il cancro alla cervice indotto da HPV

Il microbiota vaginale può considerarsi un parametro predittivo, preventivo e personalizzato nella lotta al cancro alla cervice indotto da HPV.
Nell’analisi dei dati in letteratura si è scoperto che tra tutte le possibili combinazioni la presenza di L. iners e/o Gardnerella vaginalis aumenta il rischio di infezioni e la persistenza da HPV nonché la progressione della lesione.

Il microbiota intestinale può influenzare il cancro al seno?

La disbiosi intestinale può essere considerata come un ulteriore fattore di rischio nello sviluppo del cancro al seno e nella resistenza alle terapie antitumorali.
Capire i possibili meccanismi che legano la composizione batterica intestinale e la progressione e lo sviluppo delle cellule tumorali del seno, può rappresentare un vantaggio per l’utilizzo di probiotici, prebiotici e integratori capaci di intervenire nella disbiosi e coadiuvare così le principali terapie antitumorali.

Quali parametri del microbiota intestinale sono utili in clinica?

Poiché alterazioni del microbiota intestinale sono correlate ad una gamma crescente di malattie, la comunità scientifica sta cercando biomarcatori batterici, indicatori di anomalie rispetto ad uno standard, che possano essere di rilievo nella pratica diagnostica, nutrizionale e terapeutica.
Questi parametri potrebbero diventare parte degli approcci di routine in regime ambulatoriale e ospedaliero.

Può un nutraceutico avere effetti ateroprotettivi?

Le principali terapie farmacologiche per l’aterosclerosi, importante base patologica delle malattie cardiovascolari, devono essere effettuate in modo cronico e gli effetti collaterali che ne possono derivare non possono essere trascurati per ottenere un’adeguata aderenza alla terapia e quindi una buona riuscita clinica.
Gli effetti ateroprotettivi della berberina sono sempre più documentati.