Home » Pediatria » Pagina 2

Pediatria

Come contrastare la diarrea da antibiotico e la disbiosi correlata?

L’amoxicillina e la sua associazione con l’acido clavulanico sono riportate impattare negativamente sulla quota bifidobatterica intestinale di adulti e bambini.
Recentemente è stato dimostrato che B. breve PRL2020, contenuto in Brevicillin®, oltre a possedere resistenza ai due antibiotici, presenta tutte le caratteristiche probiotiche che lo rendono lo strumento ideale da utilizzare in corso di terapia antibiotica, sia per prevenire la diarrea sia per contrastare la disbiosi conseguente.

Terapia batterica di precisione in corso di trattamento con Amoxicillina/Acido clavulanico

Studio italiano ha analizzato 261 ceppi di bifidobatteri alla ricerca di quello in grado di resistere all’Amoxicillina/Ac. clavulanico (AMC).
Tra tutti, il B. breve PRL2020, contenuto in Brevicillin®, si è dimostrato molto più resistente all’AMC (MIC = 32 μg/ml) e l’unico in grado di mantenere la resistenza nel tempo e di proliferare all’interno di un microbiota complesso ed in presenza di AMC.

B. breve PRL2020: la scoperta di un probiotico resistente all’Amoxicillina/Ac. clavulanico

È stata indagata la minima concentrazione inibente (MIC) dell’Amoxicillina/Ac. clavulanico, nei confronti di centinaia di ceppi di bifidobatteri.
B. breve PRL2020, disponibile in commercio come Brevicillin®, è risultato resistente facendo registrare una MIC di 32 µg/ml in presenza dell’Amoxicillina/Ac. clavulanico ed una MIC raddoppiata in presenza della sola Amoxicillina, dimostrandosi in grado anche di proliferare all’interno di un microbiota umano complesso.

Prevenzione faringotonsilliti e
otiti: meta-analisi sull’argomento

Meta-analisi ha esaminato l’efficacia di Bactoblis®, Streptococcus salivarius K12, nella prevenzione di faringotonsilliti batteriche e virali e dell’otite media.
Dai risultati ottenuti si evidenzia una grande efficacia in entrambe le problematiche, con una maggiore rilevanza nelle faringotonsilliti, con una significativa diminuzione del numero di episodi di malattia e del ricorso ad antibiotici, antipiretici e antinfiammatori.

Prevenzione delle URTI nel bambino che frequenta l’asilo nido: recente studio clinico

È stato pubblicato il primo studio che indaga l’efficacia di Bactoblis® infant in 287 bambini frequentanti il primo o il secondo anno di asilo nido.
La formulazione, in capsule apribili, è concepita per consentirne l’uso nei più piccoli: la polvere può essere spalmata sulle gengive del bambino.
Il Probiotico di Precisione ha ridotto del 61% le infezioni virali e del 50% le URTI batteriche ed ha azzerato l’utilizzo di antibiotici.

Adenoiditi croniche:
lo S. salivarius K12 può essere di aiuto?

S. salivarius K12 è stato ampiamente documentato per la sua capacità di colonizzare in modo efficace i tessuti oro-faringei e per essere strumento di prevenzione di varie affezioni del tratto respiratorio superiore.
Uno studio condotto a Mosca su 250 bambini ha dimostrato come lo S. salivarius K12 sia efficace nella prevenzione delle esacerbazioni delle adenoiditi croniche.

Infezioni respiratorie ricorrenti: da Wuhan conferme sull’utilizzo dello S. salivarius K12

Recentissimo studio, condotto a Wuhan (Cina), evidenzia la capacità di Bactoblis® di colonizzare efficacemente il cavo orale e di ridurre sia l’incidenza delle infezioni ricorrenti che i giorni con sintomi.
Si sottolinea inoltre come nessun bambino trattato con Bactoblis® si sia più ammalato dal 10° giorno di somministrazione, diversamente da quanto accaduto nel gruppo controllo.

Cistiti ricorrenti: l’asse intestino-vagina-vescica una nuova evidenza in letteratura

Recentissimo studio clinico evidenzia l’esistenza dell’asse intestino-vagina-vescica che può spiegare l’insorgenza di UTI ricorrenti nonostante le terapie antibiotiche: le infezioni non dipendono solo da batteri di origine intestinale, che trasmigrano in vescica, ma anche da batteri di derivazione vaginale come Gardnerella, Atopobium, Megasphaera e Ureaplasma.

È possibile ridurre il senso di fame causato dalla dieta ipocalorica?

È stato dimostrato che le proteine prodotte da alcuni commensali del microbiota intestinale possono interagire con il sistema di segnalazione della sazietà dell’ospite stimolando il rilascio di ormoni sazietogenici che attivano percorsi ipotalamici e del tronco cerebrale.
Il ceppo H. alvei HA4597 è stato validato su soggetti sovrappeso ed a dieta ipocalorica moderata misurando la perdita di peso ed il senso di pienezza ottenuto.