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La combinazione di due ingredienti vegetali come innovazione nella dispepsia funzionale

Dispepril®, contenente 300 mg di estratto di radice di zenzero, ad elevata concentrazione in gingeroli e shogaoli, e 150 mg di estratto bifrazionato di foglie di perilla, riesce a gestire a 360 gradi i sintomi dispeptici: incrementa la motilità intestinale e normalizza i tempi di svuotamento gastrico.
Studio italiano ne valuta positivamente l’efficacia evidenziando come tutti i sintomi si riducano già dopo 7 giorni, fino ad arrivare ad una diminuzione di oltre il 70% di media dopo 14 giorni.

Microbiota intestinale e celiachia: causa, conseguenza o coevoluzione?

Indipendentemente dalla Gluten-Free Diet (GDF) nel celiaco si assiste ad una riduzione del genere Bifidobacterium, in particolare della specie longum, e ad un aumento dei batteri potenzialmente patogeni (Enterobacteriaceae).
La risposta infiammatoria innescata dalla disbiosi sembra essere causa dell’instaurarsi della malattia ed è all’origine anche del mantenimento dei sintomi intestinali che colpisce alcuni soggetti nonostante la GFD.

Vampate intense e rischio cardiovascolare: quale correlazione?

Studio innovativo ha verificato l’esistenza di una correlazione tra disfunzione endoteliale e vampate: maggiore è lo score delle vampate, maggiore risulta la pressione arteriosa.
È quindi probabile che la disfunzione endoteliale, collegata alle vampate intense, possa precedere lo sviluppo di altri fattori di rischio cardiovascolari e che queste siano un campanello di allarme per ulteriori indagini, allo scopo di valutare la salute cardiovascolare della donna in menopausa.

Uso dei probiotici in oncologia: efficacia e sicurezza

Vari studi dimostrano che l’uso dei probiotici fornisce benefici sia nel potenziamento dell’efficacia che nella riduzione degli effetti collaterali delle terapie oncologiche e ben di rado provoca effetti collaterali ma nel paziente oncologico, poiché immuno-compromesso, è fondamentale disporre di dati di sicurezza sull’uso dei probiotici stessi.
La review Probiotics in Cancer fa il punto.

Adenoiditi croniche:
lo S. salivarius K12 può essere di aiuto?

S. salivarius K12 è stato ampiamente documentato per la sua capacità di colonizzare in modo efficace i tessuti oro-faringei e per essere strumento di prevenzione di varie affezioni del tratto respiratorio superiore.
Uno studio condotto a Mosca su 250 bambini ha dimostrato come lo S. salivarius K12 sia efficace nella prevenzione delle esacerbazioni delle adenoiditi croniche.

L. crispatus: la centralità della sua dominanza confermata da un recente caso clinico

The Lancet descrive il caso di una donna sottoposta a trapianto di microbiota vaginale perché soggetta ad aborti ripetuti.
Il tampone, con un’alta prevalenza di Gardnerella, ed altri esami hanno suggerito il trapianto della secrezione cervico-vaginale di una donatrice sana selezionata per la predominanza stabile di L. crispatus.
Cinque mesi dopo il trapianto la paziente è risultata in gravidanza, portata poi a termine.

È possibile formulare un prebiotico di precisione?

I prebiotici hanno il limite di un’azione non specifica che può causare dolore, gonfiore e distensione addominale.
Studio italiano ha evidenziato l’efficacia di Fibradis®, prebiotico contenente fibre bifidogeniche e lattogeniche in una proporzione corrispondente a quella dei due generi che nutrono, in pazienti con IBS. Dopo 14 giorni sono migliorati meteorismo, flatulenza e costipazione, con risoluzione dell’alvo alterno e diarrea.

Infezioni respiratorie ricorrenti: da Wuhan conferme sull’utilizzo dello S. salivarius K12

Recentissimo studio, condotto a Wuhan (Cina), evidenzia la capacità di Bactoblis® di colonizzare efficacemente il cavo orale e di ridurre sia l’incidenza delle infezioni ricorrenti che i giorni con sintomi.
Si sottolinea inoltre come nessun bambino trattato con Bactoblis® si sia più ammalato dal 10° giorno di somministrazione, diversamente da quanto accaduto nel gruppo controllo.

Come interrompere il circolo vizioso sostenuto dall’obesità viscerale?

Il grasso viscerale causa aumento dell’infiammazione e del cortisolo circolante che, a sua volta, incrementa la glicemia e quindi l’insulinemia, fino a sviluppare insulino-resistenza con ulteriore deposito di acidi grassi nel tessuto adiposo.
Per mettere un freno a questo circolo vizioso si è dimostrata utile una formulazione a base di curcumina e fosfatidilserina (Homair®) nel contrastare l’infiammazione e l’aumento del cortisolo ematico.

Cancro ovarico: ruolo potenziale del microbiota vaginale

Il cancro ovarico è a tutt’oggi uno dei tumori ginecologici più impegnativi a livello terapeutico, presentando ancora numerose incognite riguardo la sua patogenesi.
Oltre ai contributi già noti come la predisposizione genetica e la storia medica delle pazienti, studi emergenti sottolineano il potenziale ruolo del microbiota vaginale non solo sulla patogenesi del cancro ovarico ma anche sulla sua risposta terapeutica e sulla sua recidività.